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Una giornata trascorsa in un luogo incantevole come Matera non può concludersi con una cena rapida ed insapore, ma con una vera e propria esperienza sensoriale. E per farlo non ci sono alternative degne di nota: solo il Ristorante Pizzeria Austin può regalarvi ciò che non avete ancora provato.
Dall’idea di Donatella Tomasulo e Gabriele Moccia nasce Austin, il non plus ultra della ristorazione a Matera, che già dagli albori del 2019 faceva intravedere la possibilità di un successo: non a caso appena due anni dopo, nel 2021, è già inserita nella classifica ’50 Top Pizza Italia’, guida alle migliori pizzerie nazionali, a cura di Luciano Pignataro.
Locale che prende il nome dalla chiesa di Sant’Agostino, alludendo infatti alla pronuncia dialettale materana “Aùstin” del nome del santo, la creatura di Donatella e Gabriele si trova da subito a dover affrontare il biennio pandemico, che tra chiusure, riaperture e richiusure, poteva mettere a repentaglio la sopravvivenza di qualsiasi neonata attività. Austin però ha fatto di necessità virtù, investendo il tempo di chiusura forzata in studio e analisi, in focus di energie e idee su nuove strategie di marketing da adottare, per ovviare all’attività economica improvvisamente stoppata.
Da qui l’idea e la sua evoluzione strategica: il delivery, dunque la consegna a domicilio, tanto per il reparto pizzeria quanto per il ristorante vero e proprio, con la variante della ‘consegna espressa per singolo cliente’, vale a dire la possibilità che ogni rider ricevesse, ed effettuasse, ogni 15 minuti una sola consegna, in modo tale da assicurare l’arrivo del prodotto, a casa del cliente, appena pronto e dunque ancora caldo e ricco dei ricercati sapori dell’Austin. Scelta vincente? Assolutamente sì. La cosa ha fidelizzato ancor più i clienti, che hanno visto in questo gesto tutta la passione dei commercianti nel voler soddisfare, in qualsiasi modo possibile e al 100%, i loro desideri.
A questo si aggiunga l’investimento fatto per l’iniziativa del Ciro Box, contenitore per la consegna della pizza, realizzato in materiale completamente riciclabile e riutilizzabile, utile per evitare la formazione della condensa e permettere al cliente, di godere del sapore e dell’odore della pizza appena sfornata, senza interferenza alcuna né da parte del cartone stesso, né da parte di agenti esterni. Un’idea che combina la cucina, lo sviluppo tecnologico e l’ecosostenibilità. Musica e magia!
Dal post Covid 19, l’intero menu è stato rivisitato e rafforzato, nello specifico per quanto riguarda l’ambito pizzeria è stato messo a punto un nuovo impasto, con una maggiore digeribilità dovuto anche al sapiente utilizzo di farine multicereali e grani pregiati, come il noto Senatore Cappelli, così chiamato in onore dell’omonimo politico che, nei primi anni ’30 del Novecento, diede nuova linfa vitale all’agricoltura del meridione, in modo particolare quella pugliese.
La proposta culinaria di Austin è orientata chiaramente alla cucina territoriale, tentativo, si può dire riuscito, di valorizzare l’offerta di materie prime locali, che spesso portano Donatella e Gabriele a scegliere e ad adattare, in maniera assolutamente riuscita ed innovativa, piatti tradizionali in pizze gourmet. Mangiare da Austin è un viaggio tra i luoghi ed i sapori della Basilicata, dal Vulture al Pollino, dall’aviglianese alla Val D’Agri, per portare a tavola davvero tutta la ricchezza della nostra terra ed esporla agli occhi, e al palato, del consumatore, lucano e non.
E la scelta non solo si è ripagata, ma ha attirato diverse aziende del territorio, che hanno finito con il realizzare fruttuose collaborazioni alimentari, altro grande successo, vista la difficoltà di cooperare che spesso, e inspiegabilmente, alberga nel territorio.
Austin segna una discontinuità nel settore della ristorazione, una svolta importante nel ‘mangiare’ in Basilicata, e ovviamente nello specifico a Matera, dal quale non si potrà più prescindere e dal quale bisognerà, inevitabilmente, prendere esempio. Naturalmente se si desidera la conservazione e la totale valorizzazione dei sapori locali, e non si vuole finire soggiogati dai fast food o dai locali orientaleggianti.